Frosinone: a Patrizia Magrini e Sandra Spaziani il premio nazionale ‘Donne e Covid-19’
È stato consegnato oggi a Milano il riconoscimento ‘Donne e Covid-19’ a 206 operatrici sanitarie di tutta Italia che si sono particolarmente distinte per l’assistenza e la cura ai pazienti durante l’emergenza pandemica.
Questo Premio Nazionale è stato istituito dalla Fondazione Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere e le assegnazioni sono state decise da un Comitato di esperti di settore sulla base delle segnalazioni ricevute dagli Ospedali Bollini Rosa (tra i quali, come si ricorderà, figura il “Fabrizio Spaziani” di Frosinone).
Sono 206 le donne premiate oggi a Palazzo Lombardia sede della Regione Lombardia, in occasione della presentazione del IV Congresso Nazionale della Fondazione, per l’impegno in prima linea nella gestione dell’epidemia di Sars-Cov2. Medico, infermiera, ostetrica, tecnico di laboratorio, psicologa sono alcune tra le figure sanitarie ad aver ricevuto il riconoscimento ‘Donne e Covid-19’: “Un’opportunità per ringraziare tutte le donne che hanno avuto un ruolo chiave nella gestione di questa emergenza sanitaria distinguendosi per il loro essenziale contributo” ha detto Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda.
Le premiate della Asl di Frosinone
Per la ASL di Frosinone, tra le 206 operatrici italiane, sono state premiate la dottoressa Patrizia Magrini, direttore generale facente funzioni e direttore sanitario Asl e la dottoressa Sandra Spaziani, direttore UOC Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale ‘Fabrizio Spaziani’ di Frosinone.
L’una (la Magrini) protagonista della rivoluzione organizzativa cui sono stati sottoposti a tempo di record i nostri Ospedali, in particolare lo Spaziani divenuto Covid Hospital in una notte, da Generale in campo per mesi che, oltre a pianificare efficacemente la lotta alla pandemia ha attivato tutti gli strumenti disponibili (grazie pure alla specifica esperienza maturata allo Spallanzani), senza risparmiarsi tant’è che, come è noto, è stata anch’essa colpita dal virus.
L’altra (la Spaziani) Direttore della Terapia Intensiva che ha dovuto assistere in piena emergenza i malati più gravi, vivere le ore più drammatiche delle persone colpite dal virus, soffrire per i casi che non riuscivano a venirne fuori, gioire per i tanti, davvero tanti, che ce l’hanno fatta.
Il valore del riconoscimento
Storie, appunto, di resistenza e tenacia intrise di sensibilità e umanità e con la massima espressione di professionalità. L’attestato ovviamente ha un valore iconico perché, attraverso loro due, esprime la riconoscenza a tutte le donne della ASL per la loro capacità di servizio, la loro professionalità, il loro altruismo che – come detto dal Prof. Giorgio Fiorentini, Direttore Area Pubblica Amministrazione Sanità e Non Profit –Uni Bocconi – “per il futuro attesta una garanzia per il Sistema Sanitario Nazionale”.
Tra l’altro la ASL di Frosinone, a maggior ragione durante la pandemia con il Direttore Generale Lorusso anch’egli colpito dal virus, è fortemente caratterizzata per essere “a trazione rosa” dal momento che, molte delle strutture determinanti nella lotta al Sars-Cov2, erano e tuttora sono dirette da donne. A consegnare i riconoscimenti, Mattia Maestri, il paziente 1 di Codogno, testimone e simbolo del prezioso lavoro di molte di loro, dell’impegno incessante e la dedizione riservata ai pazienti durante l’emergenza.
Le dichiarazioni delle dottoresse frusinati
“Questo riconoscimento – spiega il Direttore Generale f.f. e Direttore Sanitario ASL Patrizia Magrini – lo considero attribuito a tutte le nostre operatrici, tra le quali molte lavoratrici hanno dovuto isolarsi dagli affetti più cari, messe a dura prova da una epidemia senza precedenti, prodighe di maggiori energie proprio per la particolare dedizione cui sono abituate le donne. Se la nostra ASL ha potuto conseguire i risultati che ci vengono riconosciuti molto, molto davvero, lo si deve ad esse”.
“Il premio assegnatomi oggi – dice Sandra Spaziani, Direttore UOC Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Frosinone (la Terapia Intensiva investita direttamente dallo tsunami della pandemia) – è un riconoscimento che desidero condividere con la ASL, con i miei colleghi, collaboratori, operatori e infermiere, la mia Caposala. Voglio ringraziarli ben sapendo che se abbiamo potuto lottare contro tutto quello che è accaduto lo si deve al lavoro di squadra e, perché no, alla sensibilità delle donne”.