Dea di II livello allo ‘Spaziani’, Magliocchetti: presentare proposta di modifica all’atto aziendale
Un provvedimento non più rinviabile, soprattutto alla luce delle prestazioni fornite in tempo di Covid. Si tratta della proposta di modifica all’atto aziendale che può essere presentata alla Regione Lazio una volta l’anno, tra il 15 settembre e il 15 novembre.
Ebbene a sottoporre la questione direttamente al direttore generale f.f. della Asl di Frosinone, la dottoressa Patrizia Magrini, è il consigliere comunale della Lega del capoluogo, Danilo Magliocchetti che, in una lettera, sottolinea le grandi prestazioni della struttura ospedaliera frusinate, con particolare riferimento al periodo dell’emergenza coronavirus.
Il contenuto della missiva
“La struttura del Capoluogo – scrive Magliocchetti – nella gestione dell’emergenza Covid, ha dimostrato di essere, grazie a competenze professionali e gestionali di assoluto valore, un presidio sanitario imprescindibile per tutta la provincia di Frosinone. Lo Spaziani si è accreditato, oggettivamente, come uno dei migliori Ospedali di tutta la Regione per la grande capacità, duttilità e velocità di trasformarsi in presidio Covid-19. A tal fine, il Decreto regionale firmato dal presidente Zingaretti lo scorso 21 luglio, che ha come oggetto il “Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19”, ha stabilito di rendere strutturali i posti letto attivati e rafforzare la dotazione prevista dai piani operativi. In particolare, per l’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone il decreto prevede 10 posti letto aggiuntivi in terapia intensiva e 20 posti in terapia sub-intensiva”.
I numeri di accesso al Pronto Soccorso e le strutture specialistiche
“Secondo il recente Piano Annuale di Risk Management – gestione del rischio clinico 2020 – approvato dalla locale ASL a marzo scorso, – continua Magliocchetti – il Polo Ospedaliero Unificato Frosinone-Alatri, al 31.12.2019 ha totalizzato ben 76.829 accessi al Pronto Soccorso. Una mole di lavoro e di utenza, che è assolutamente conforme alla normativa in materia”.
“Con una dotazione generale, considerate entrambe le strutture, di ben 370 posti letto. Senza contare la presenza di importanti e qualificate strutture specialistiche, come ad esempio l’UTN (Unità Terapia Neurovascolare) o l’Unità Cardiologica. A tale scopo, la normativa in materia ha fissato, da tempo, gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi per l’assistenza ospedaliera, e prevede espressamente che per il Dea di II livello, servono un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, con un numero di accessi annui superiore a 70.000”.
Un polo per l’intero territorio
“Frosinone dunque, attraverso il polo ospedaliero unificato con Alatri, possiede entrambi i requisiti, perché il Pronto soccorso dello Spaziani del capoluogo, con la realizzazione del Dea di II livello, andrebbe ad inserirsi in una area geografica molto ampia, non solo della provincia di Frosinone, ma comprenderebbe anche l’area sud della provincia di Roma, con tutto il territorio di Colleferro e zone vicine, quindi con un bacino di utenza, certamente molto vicino ai 600.000 previsti. Ovviamente, considerando anche gli oltre 70.000 (76.829) accessi annui registrati nel 2019″.
La conclusione
“Per tutti questi motivi, consapevole della Sua attenzione sensibilità per le tematiche sanitarie, con la presente – chiosa il consigliere – Le chiedo di aprire subito un confronto con i Sindaci del territorio, in primis con il Sindaco di Frosinone, per proporre alla Regione Lazio, entro il 15 novembre pv, una proposta di modifica dell’atto Aziendale della ASL, con la previsione certa e non più rinviabile, in un arco di tempo determinato, del DEA di II livello per l’Ospedale Spaziani del Capoluogo”.
“Credo che il periodo storico e sociale che stiamo vivendo, imponga, oggi come non mai, di fare battaglie di territorio assolutamente condivise, a tutela della salute dei cittadini e per assicurare servizi sanitari di elevata qualità e tempestività. Il Covid ha insegnato a tutti che ogni territorio, non solo Roma, deve avere dei centri di eccellenza, riconosciti. E Frosinone li ha”.