Frosinone, Ottaviani: nuovo ospedale con il Recovery Fund
“Ci sono temi ed obiettivi sui quali non può esistere nessuna divisione tra maggioranza e minoranza – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – perché riguardano lo sviluppo di un territorio e la sicurezza sanitaria di una popolazione, non già per cinque anni ma, probabilmente, per mezzo secolo”.
È con queste parole che Ottaviani ha individuato il perimetro politico e amministrativo, all’interno del quale potrà essere collocata la proposta emersa nel corso del question time, nell’ultimo consiglio comunale di mercoledì, concernente l’impiego di una quota degli oltre 200 miliardi di euro concessa dall’Europa all’Italia, attraverso il Recovery Fund.
L’analisi del sindaco
“Dobbiamo prendere, tutti, atto della circostanza che l’attuale ospedale ‘Fabrizio Spaziani’ non ha locali e funzionalità per poter essere destinato, contemporaneamente, a struttura Covid e a struttura sanitaria ordinaria, tenuto conto del fatto che, quando venne progettato e realizzato, le odierne condizioni socio-sanitarie erano del tutto impensabili. Fortunatamente, però, proprio davanti al palazzo centrale di via Fabi insiste una vasta area pianeggiante, attualmente sottoutilizzata come parcheggio, dove potrebbe sorgere la nuova unità con i relativi padiglioni, diversificando le offerte e le singole specializzazioni atteso che, per il prossimo mezzo secolo, anche risolta l’emergenza del Covid-19, non possiamo escludere nuove recrudescenze di altre pandemie, davanti alle quali il Paese deve farsi trovare pronto e attrezzato”.
“Contestualmente, si potrebbero inserire parcheggi e posti auto sotto il livello del piano stradale, recuperando spazi che, altrimenti, rischierebbero di sprecare volumetrie e superfici pubbliche, da efficientare. Questa può costituire una proposta di altissimo livello ed utile, non solo per l’intera provincia di Frosinone, ma per tutto il basso Lazio, peraltro una delle poche rientranti nei requisiti di sostenibilità, di innovazione sanitaria e di investimenti infrastrutturali, che sono alla base delle condizioni di ammissibilità per i progetti finanziati dall’Europa con lo strumento del Recovery Fund”.