Pd alle prese con le solite beghe: Fantini faccia chiarezza
PD. Partito Diviso. Partito Distratto. Partito Demolito. Di acronimi peggiorativi il Partito Democratico ne ha collezionati tanti. Sarà per la facilità con cui ha servito assist a quanti, criticando una non linea e certe decisioni tutt’altro che allargate, lo hanno contestato a cominciare dall’aspetto squisitamente… letterale.
L’analisi
Quello della provincia di Frosinone è un partito all’interno del quale la dialettica è sbagliata: la contrapposizione invece del confronto; la creazione di fazioni invece di un lavoro di sintesi; l’uso degli organi di stampa per lanciare messaggi trasversali. E quel che è peggio, è che se qualcuno lo fa notare, viene immediatamente tacciato di contestare, per il semplice gusto di farlo.
Il vero punto della questione è che l’idea di una sintesi, di una linea comune, di una proposta concreta, che dovrebbe essere la rotta più giusta da seguire, e che viene ribadita in continuazione da Pensare Democratico di Francesco De Angelis, così come da Base Riformisa di Antonio Pompeo, in realta non trova mai una sintesi: alle parole non seguono i fatti.
La dimostrazione sta nell’analizzare una serie di articoli di stampa in cui si sostiene tutto e il contrario di tutto. Esternazioni dove si invoca l’unità del partito ma allo stesso tempo si lanciano frecciate al vetriolo.
Ma l’arbitro non fischia. Ed infatti, se Luca Fantini non dovesse decidere di assumere una posizione forte, facendo capire che tutti hanno il sacrosanto diritto di esprimere la propria idea, opinione, riserva o contrarietà, ma all’interno di un dibattito politico sano e costruttivo e non certamente con continui ed inultili messaggi trasversali sempre sugli stessi organi di stampa, il futuro della segreteria del Pd sarà solo fuffa.